IL MIO PENSIERO
L'Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea oramai da diversi anni la relazione univoca esistente tra stato di salute e stato nutrizionale; il fatto che una corretta alimentazione possa prevenire, risolvere e/o migliorare numerosissime condizioni deve essere sostenuto e portato avanti con determinazione.
Piani alimentari specifici possono essere elaborati per determinate situazioni patologiche e fisiologiche più comuni, ma la semplice formulazione di diete non serve a nulla se non viene accompagnata da un percorso di sensibilizzazione, per rendere ogni paziente più consapevole di quello che mangia.
Non bisogna pensare al cibo solo in termini di calorie, piuttosto è importante conoscere la qualità del cibo che si consuma ponendo particolare attenzione su determinati alimenti in base alle loro peculiari caratteristiche "funzionali".
Il concetto di dieta non deve essere sinonimo di restrizioni e drastici sacrifici ma deve essere inteso come uno stile di vita e quindi anche alimentare, di conseguenza la dieta non è altro che la corretta alimentazione razionale (completa, adeguata e varia) ed equilibrata che un soggetto sano deve assumere quotidianamente in funzione delle proprie necessità biologiche e nutrizionali al fine di assicurare e mantenere un buon stato di salute.
Ne consegue che non esiste una alimentazione standard che vada bene per tutti, in quanto le esigenze biologiche del proprio organismo variano da individuo ad individuo.
Inoltre lo stile di vita deve essere attivo affinché si possa potenziare l'effetto di una dieta sana in modo da preservare e/o aumentare la massa metabolicamente attiva.
È importante che il paziente entri in questa ottica affinché possa orientarsi nella scelta dei cibi per vivere in modo più sano e per vivere in serenità il proprio rapporto con il cibo in base alle sue condizioni fisio-patologiche.